Università di San Marino e Istituto per la Sicurezza Sociale: pronti i risultati preliminari di uno studio internazionale sullAlzheimer
Da un progetto sulla diagnosi precoce del morbo di Alzheimer, che negli ultimi sette anni ha coinvolto quaranta pazienti dellOspedale di Stato insieme a un ricercatore dellUniversità degli Studi della Repubblica di San Marino e una serie di medici dellIstituto per la Sicurezza Sociale (ISS), sono emersi risultati che verranno presentati in forma preliminare giovedì 21 settembre dalle ore 9:30 in una conferenza organizzata nella sede universitaria di via Salita alla Rocca 44, nel centro storico, in occasione della giornata mondiale dedicata alla malattia neurodegenerativa
A coordinare liniziativa Francesco Tamagnini, direttore della ricerca neuroscientifica del Centro di Studi Biomedici dellAteneo sammarinese, parallelamente impegnato come docente e ricercatore allUniversity of Reading, nel Regno Unito. Lo studio ha coinvolto fra gli altri Susanna Guttmann, responsabile del reparto di Neurologia dellOspedale di San Marino, il collega Edoardo Barvas e gli accademici britannici Marc Goodfellow (Exeter University), Luke Tait (Cardiff University) e Dominic Dunstan (Exeter University).
Questo appuntamento - spiega Tamagnini - rappresenta lapice di un percorso che ci ha permesso di individuare, come illustreremo, la presenza di segnali elettrici nel cervello che possono indicare e potenzialmente prevedere il peggioramento del deficit cognitivo lieve in malattia di Alzheimer. Unindicazione, questa, che gli accademici e i medici coinvolti hanno verificato utilizzando un normale elettroencefalogramma, quindi senza esami costosi, con limpiego di strumenti già a disposizione delle strutture sanitarie: Abbiamo seguito per due anni venti pazienti con deficit cognitivo lieve, raccogliendo inoltre dati da dieci individui sani e altrettanti affetti da Alzheimer, tutti volontari.
La malattia di Alzheimer è la più frequente causa di demenza, un fenomeno in costante aumento nella popolazione generale. È stata definita dallOrganizzazione Mondiale della Sanità e dalla federazione Alzheimer Disease International una priorità globale di salute pubblica. Si stima che attualmente ci siano oltre 55 milioni di persone che vivono con demenza. Circa 10 milioni i nuovi casi ogni anno (uno ogni tre secondi).
E mentre fra il Titano e il Regno Unito era in atto lo studio, sono state diffuse le caratteristiche dei primi farmaci elaborati per rallentare il decorso di una malattia, lAlzheimer, rispetto alla quale fino a qualche tempo fa non sembravano esserci modalità di intervento: Ciò - mette in prospettiva Tamagnini - offre nuovi orizzonti al nostro progetto e lo rende ancora più importante, perché ora più che mai sono necessari e utili gli strumenti di screening precoce.
A San Marino spiega la dottoressa Guttmann - allUO di Neurologia dellOspedale di Stato da diversi anni compiliamo un database in cui registriamo tutti i casi di persone con diagnosi di patologie neurodegenerative. Attualmente sono seguiti 505 pazienti con disturbi neurocognitivi. Si tratta di 276 donne e 229 uomini, con unetà media di 79,82 anni. I dati preliminari dello studio sono incoraggianti e ci consentono di guardare al futuro con fiducia, grazie anche ai progressi della ricerca scientifica internazionale, con lobiettivo di migliorare lassistenza dei pazienti, il supporto alle famiglie, fino allimpatto sulle routine degli ospedali e in generale dellintera società.
La giornata di studio, organizzata dallAteneo sammarinese insieme allISS, potrà essere seguita gratuitamente in presenza oppure da remoto. Per partecipare è necessario scrivere a biomedico@unirsm.sm. Maggiori informazioni sul sito www.unirsm.sm nellarea eventi, alla quale si accede dal banner grigio in alto nella homepage.
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