
Presentati i dati dellindagine sul fumo tra il personale dellISS
Si è svolta martedì 28 gennaio la presentazione dei dati sullindagine sul fumo di tabacco tra il personale dellIstituto per la Sicurezza Sociale.
Lindagine ha preso avvio dalla consapevolezza che i sanitari che fumano hanno meno incisività nel consigliare la cessazione del fumo ai propri pazienti come dimostrato in due recenti ricerche (Duaso et al. 2014, 2016). Evidenze in letteratura mostrano, infatti, che la popolazione accetta meno favorevolmente le indicazioni di professionisti sanitari che non seguono un corretto stile di vita. Secondo i dati dellIstituto Superiore di Sanità nel 2018, solo il 51,4% dei fumatori dichiara di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare da un medico o da un altro operatore sanitario.
Queste motivazioni hanno indotto la somministrazione di un questionario sullabitudine tabagica tra i dipendenti ISS, lo studio si è svolto nel mese di luglio 2019 tra tutto il personale, 1.000 tra sanitari e amministrativi. Compilato in forma anonima era composto di due parti, una con le informazioni anagrafiche (età, genere, titolo di studio) e una seconda parte in cui veniva chiesta labitudine al fumo, leventuale cessazione, la motivazione al trattamento presso un centro antifumo, lopinione relativa alla presa in carico dei fumatori e sulla validità dei metodi di disassuefazione tabagica.
Hanno risposto in poco più di 350, in maggioranza donne (come la maggioranza dei dipendenti ISS). Dai risultati emerge che letà media di chi ha risposto è di 45,3 anni, il 23,4% è un fumatore e di questi l83% ha dichiarato di aver pensato a smettere di fumare. Il 26% dei maschi e il 19% delle femmine è un ex fumatore. Infine, la maggioranza dei fumatori (54%) vorrebbe iniziare un percorso per smettere di fumare in un centro antifumo.
A livello mondiale il fumo è considerato la causa di quasi 7 milioni di morti allanno e di una serie di patologie fumo-correlate. La letteratura medica è concorde nellaffermare che lesposizione al fumo passivo risulta comunque un forte fattore di rischio, mentre smettere di fumare a qualsiasi età allunga laspettativa di vita di circa 10 anni e permette anche un miglioramento delle condizioni generali di salute dellex fumatore. Inoltre, a 15 anni di distanza da quando si è smesso di fumare, si raggiungono gli stessi livelli di rischio di occlusione delle coronarie di un non fumatore, azzerando di fatto le condizioni di aggravamento subite durante il periodo in cui si fumava.
Lobiettivo futuro spiega il Direttore Sanitario ISS Mara
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