chikungunya
CHE COSA E’ - La Chikungunya (CHIKV) è una malattia virale trasmessa all’uomo dalle punture di zanzare del genere Aedes. L’infezione è endemica in alcune aree dell’Africa, del Sudest asiatico e del subcontinente indiano. A partire dal 2005, sono stati riportati ampi focolai in molte isole dell’Oceano Indiano e in India. In alcuni paesi d’ Europa, la febbre chikungunya è stata diagnosticata in viaggiatori provenienti da aree affette dall’infezione. In Italia, precisamente in Emilia-Romagna, nell’agosto del 2007 sono stati notificati per la prima volta casi autoctoni. SINTOMATOLOGIA – Come la Dengue anche la Chikungunya si manifesta con un quadro simil-influenzale. Dopo un’incubazione di 3-12 giorni la sintomatologia si presenta con febbre alta (>38,5°C), brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che tradotto in italiano significa "ciò che curva" o "contorce"), pregiudicando qualsiasi attività per i pazienti. In alcuni casi nel malato si può manifestare anche un esantema maculopapulare pruriginoso. Le forme cliniche possono interessare prevalentemente giovani adulti e bambini. La malattia è quasi sempre a risoluzione spontanea, dal momento che i rari casi a decorso grave, con quadri clinici ad interessamento del sistema nervoso centrale (meningo-encefaliti) colpiscono individui defedati; i rari decessi per la Chikungunya si manifestano generalmente nei soggetti anziani ed attribuibili alla concomitanza ed alle complicanze di malattie preesistenti. Il recupero dalla malattia dipende generalmente dall’età. I più giovani hanno un miglioramento già entro i 5-15 giorni, mentre negli anziani il recupero della malattia può essere molto più lungo superando in taluni casi i 2-3 mesi. CAUSA - Il virus Chikungunya (CHIKV) è un virus che appartiene alla famiglia delle Togaviridae, genere Alphavirus. Il virus è trasmesso dalla puntura di zanzare che si infettano pungendo una persona durante la fase viremica. La durata della viremia nell’uomo, anche se non ben definita, pare che duri dai 3 ai 10 giorni, cominciando subito prima dell’inizio dei sintomi e terminando 5-7 giorni dopo l’esordio della sintomatologia. Le zanzare infette possono in tal modo trasmettere il virus pungendo altre persone. Il virus può essere trasmesso anche attraverso trasfusioni di sangue o trapianto di organi e tessuti infetti. Non da ultimo, se il virus viene trasmesso a una donna in gravidanza, è possibile un contagio verticale (dalla madre al feto). IL VETTORE - Le zanzare coinvolte nella trasmissione del virus Chikungunya appartengono al genere Aedes e precisamente alle specie Aedes albopictus (conosciuta come “zanzara tigre” ) e Aedes aegypti (non ci sono indicazioni della sua presenza sul territorio italiano). La zanzara una volta punto un individuo viremico si infetta ed il virus si replica all’interno degli organi della zanzara e quindi viene trasmesso ad un altro uomo quando punto. Si stima che la durata media della zanzara tigre sia di circa quattro settimane e il tempo di replicazione del virus nella zanzara infettata sia di circa 5-7 giorni. Questi dati indicano quale possa essere il rischio epidemico per l’uomo derivante da un rapido e possibile sviluppo di una popolazione di zanzare potenzialmente infette. La zanzara tigre punge l’uomo principalmente nelle prime ore del mattino e in quelle che precedono il tramonto, ma può attaccare anche in pieno giorno. Generalmente prediligono aree esterne alle abitazioni, riposando all’aperto, al riparo dal sole, tra la vegetazione bassa o l’erba alta. Nei Paesi a clima temperato la zanzara si riproduce dalla primavera fino a tarda estate. Una caratteristica di questa zanzara è che in autunno le femmine depongono uova particolari (diapausanti), destinate a superare l’inverno e schiudersi generalmente in tarda primavera.
PREVENZIONE E TRATTAMENTO: Per prevenire efficacemente la Chikungunya è necessario prima di tutto evitare il contatto delle zanzare vettore del virus. E’ quindi necessario adottare precauzioni quali l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia. Ciò significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione di Aedes.
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